Cos’è un’azienda? Per noi di Efuture è la somma delle persone che ne fanno parte. Per questo abbiamo scelto di dedicare uno spazio al nostro team per raccontarsi.
Oggi è il turno di Gabriele.
Ciao Gabriele, grazie per il tuo tempo.
Figurati, è un piacere.
Cominciamo subito con le domande. Sei pronto?
Prontissimo.
Bene. So che sei un grande appassionato di tecnologia. Da dove nasce questo interesse?
Ho trascorso parte della mia infanzia completamente assorbito dalla tecnologia, soprattutto dai videogiochi. Passavo interi pomeriggi a giocare a Digimon Typing sul computer dei miei genitori, un Windows XP, oppure a Yu-Gi-Oh GX e Devil May Cry 3 sulla PlayStation. Tutto è cambiato quando mio padre mi comprò un vecchio Packard Bell a cui sono talmente affezionato che mi ricordo ancora le specifiche tecniche del processore e della scheda video.
Quindi sono stati i videogiochi ad avvicinarti al mondo della tecnologia?
Non solo. I motivi sono moltissimi: la riparazione di computer, la passione per l’hardware e il modding. Sarebbe impossibile elencarli tutti.
Facciamo un salto avanti nel tempo. Che studi hai fatto?
Ho studiato Informatica e Telecomunicazioni a Gorgonzola. Durante l’ultimo anno mi sono interrogato molto se intraprendere un percorso per diventare programmatore o sistemista. Non è stato facile trovare una risposta perchè mi piacciono entrambi. Quindi ho cominciato a pensare a un modo per unire i due mondi in modo che il primo (programmatore) fornisse supporto al secondo (sistemista).
E lo hai trovato?
Credo di si. Il mio sogno, se così si può definire, è quello di diventare un insegnante o un professore: per questo motivo quest’anno inizierò il mio percorso universitario alla Bicocca.
Non ti fermi mai.
[Ride] Me lo dicono in tanti.
Deve essere così allora. Tornando al tuo percorso: quando hai cominciato a lavorare in eFuture?
La firma del contratto è avvenuta ancora prima della maturità, infatti i primi colloqui con Fabio li ho fatti prima dell’esame. A luglio 2022 sono entrato ufficialmente nel team. Dopo circa 3 mesi ho lasciato il lavoro per fare un viaggio in Giappone dove sono rimasto per circa un anno per studiare. Quando sono tornato in Italia ho subito ricominciato a lavorare in eFuture. Devo ringraziare Fabio e i colleghi che invece di allontanarmi mi hanno aiutato molto sia prima che dopo il viaggio. Ora è poco più un anno che lavoro qui e ho già imparato moltissimo e questa penso sia la cosa più importante.
Sei un sistemista, giusto?
Si, esatto.
E di cosa ti occupi?
La mia responsabilità principale è mantenere un monitoraggio continuo e accurato dei dispositivi, identificando e risolvendo tempestivamente eventuali problemi per minimizzare l’impatto che hanno sulle aziende. Questo ruolo è molto interessante e calzante per me perchè mi permette di combinare le mie competenze tecniche con la passione per lo scripting e l’automazione.
E c’è un aspetto in particolare che ti piace del tuo lavoro?
Ce ne sono tanti in realtà. In primo luogo il rapporto interpersonale che, per me, ha un valore aggiunto rispetto alle mansioni svolte. Se devo pensare all’operatività, ciò che preferisco in assoluto è lo scripting, un linguaggio di programmazione interpretato che permette di svolgere compiti di automazioni sui vari applicativi. Un’altra mansione che mi piace particolarmente è quella di monitoraggio e della gestione tramite N-Central. A questo proposito, a breve inizierà un nuovo percorso di formazione rivolto alle aziende che vogliono iniziare a utilizzarlo. Questo progetto coincide molto bene con il mio sogno di diventare un insegnante e sono certo sarà un’ottima opportunità che mi introdurrà a questo mondo.
Ti va di raccontarmi un episodio o un progetto di cui sei soddisfatto?
Certo. Mi viene subito in mente uno dei primi ticket che ho risolto. Riguardava un problema su un server in cui il monitoraggio di una componente non funzionava correttamente. Quello che mi ha reso più orgoglioso non è stata la soluzione tecnica in sé, ma il metodo sistematico che ho adottato. Questo ticket, seppur all’apparenza semplice, mi ha insegnato più di tante altre esperienze: mi ha fatto capire l’importanza di avere un metodo strutturato e mi ha ispirato a ripetere questa metodologia di troubleshooting in altre circostanze.
Usciamo dall’ambito lavorativo. Cosa fai quando non sei in ufficio?
Quando esco dal lavoro, cerco di dividere equamente il tempo tra le mie passioni, la crescita personale e le attività quotidiane: la mia routine infatti include lo studio per l’università e lo studio della lingua giapponese. Il primo è fondamentale per il mio futuro, mentre il secondo è per mantenere la mia fluidità nel parlato e per non dimenticare quello che ho imparato in passato.
Sembra che tu abbia una vera passione per questo paese.
È molto più di questo: è un modo per connettermi con una cultura che mi affascina da sempre e che mi fa sentire “a casa”.
E oltre allo studio, hai qualche hobby?
Si, suono il pianoforte e vado in palestra, due attività che mi aiutano a rilassarmi.
Tecnologia, musica, formazione: hai tantissime passioni.
Si direi che le principali includono la tecnologia, la cultura giapponese, il motociclismo e la musica. Ciascuna di queste mi ispira in modo diverso, contribuendo non solo al mio benessere personale ma anche al desiderio di crescita.
Bene Gabriele, grazie mille ancora per il tempo che ci hai dedicato. È stata una chiacchierata molto interessante.
Grazie a te. È stato un piacere.